Plug-in: focus su consumi energetici e inquinamento

Strutturare il proprio store seguendo i principi e le esigenze dettate dalla disciplina del Visual Merchandising è una logica corretta, ma che non può essere applicata senza considerare e prescindere da un'attenzione sempre maggiore ai consumi energetici, in termini di risparmio complessivo ma anche di sostenibilità ambientale.
Non fa eccezione il comparto Food&Beverage, dove l'uso di banchi a gruppo incorporato (plug-in) rende particolarmente sensibili a questi aspetti, abbinando l'esigenza di esporre prodotti refrigerati a una logica di contenimento dei consumi.
Perché è importante il fattore-efficienza per i plug-in
Secondo l'organismo Topten International Services ( http://www.topten.eu/ ) se i plug-in attualmente utilizzati applicassero la migliore tecnologia disponibile per il mercato, si otterrebbe un risparmio complessivo pari a 20 TWh l'anno, equivalenti a circa 4 miliardi di euro risparmiati sui costi di energia elettrica.
I vantaggi a livello ambientale
Tipicamente i refrigeranti contribuiscono con un ulteriore 5-15% alle emissioni di gas di un apparecchio di refrigerazione. I refrigeranti fluorurati come R404A e R134a saranno vietati per le apparecchiature di refrigerazione plug-in nel 2020/2022.
I refrigeranti più ecologici disponibili sul mercato sono i refrigeranti naturali con potenziale di riscaldamento globale (GWP) inferiore a 4 e spesso hanno anche una migliore prestazione energetica.
Non solo, i risparmi dovuti al miglioramento dell'efficienza energetica relativi alle vetrine frigo refrigeranti equivalgono a circa 6,0 tonnellate di CO2 risparmiate, mentre i vantaggi legati alla sostituzione dell' R-134a con un refrigerante verde arriverebbero a 0,4 tonnellate di CO2.
Semplificando, lo studio Topten stima che:
- il 93% della diminuzione di emissioni di CO 2 sarebbero dovute all'efficienza energetica e l'ulteriore
- 7% sarebbe da collegare alla sostituzione del refrigerante, prediligendo una soluzione pienamente compatibile alla sostenibilità ambientale.
Ottimizzazione dell'uso dei plug-in
I plug-in destinati alle bevande hanno peculiarità differenti rispetto ad altre macchine refrigeranti: il loro obiettivo non è infatti quello della conservazione, ma solamente mantenere i prodotti a bassa temperatura.
Ciò significa che nella maggioranza dei casi le macchine sono spente quando lo store è chiuso.
Tempi e modi dell'utilizzo della macchina sono particolarmente importanti, rappresentando un momento cruciale in termini di risparmio energetico.
La stagionalità è un altro fattore cruciale relativamente all'analisi su utilizzo-efficacia dei plug-in. Naturalmente la domanda aumenta in modo esponenziale nei periodi più caldi con conseguente maggior frequenza di apertura/chiusura delle porte delle vetrine frigo.
Le ragioni indicate spingono le aziende committenti a focalizzare le loro attenzioni sull'efficienza, non solo sul costo iniziale, in fase di acquisto di nuovi plug-in.
Il risparmio energetico, oltre alla necessità di un approccio orientato alla sostenibilità ambientale, sono fattori chiave nel mercato del Beverage, alla luce della tecnologia oggi disponibile che rende raggiungibili questi obiettivi.